"Caro Salvatore, dopo trentadue anni di matrimonio esco dall'ombra e ti scrivo questa lettera. Veramente non esco tanto dall'ombra perché il sole in questo paese di merda dove mi hai portato non si vede mai, fa freddo, la casa è coperta, è umida e l'intonaco della cucina è fracito, puzza e se ne cade a pezzi per il bagnato. Comunque, lasciamo perdere l'intonaco.
La sera quando torni a casa dal circolo, pensi che io dormo, e invece non dormo Salvatò. E sai perché non dormo? Perché la marmitta di quella fiat uno quando arrivi tu e fai le manovre per parcheggiare, sveglia a me, o'cane, la signora a fianco e o'maresciallo sopra.
Non dico che dobbiamo cambiare la macchina, ma la marmitta è una cosa che si può fare, te l'ha detto pure Franchino il giovane del meccanico, si va allo scasso e si toglie da sotto a qualche altra macchina di merda come la tua.
Comunque non è che non dormo solo per la marmitta, io tengo tanti pensieri. Ti credi che non ti ho sentito quando hai detto alla badante del maresciallo che a te la Romania ti piace tanto, che se non eri già sposato 'cu chillo baule di mia moglie' te la saresti sposata a lei e portata al paese suo a fare la bella vita con gli euri nelle sacche?
Ma a'signurina non lo sa che tu tieni la mano e'gesso (avarizia cronica, ndr), che si nu scansafatica, che nun sierv a nient, che quando ti regalarono la pastiglia di viagra poi la notte abbiamo aspettato inutilmente tre ore in mutande comm' a duie strunz ? Pur a' bronchite mi sono pigliata quella volta, dint a 'sta stanza fredda comm' o' cadavere ca tien dint o' cazone. (che hai nei pantaloni, ndr).
Ora vorrei trovare le parole per finire, però si stanno bruciando i fagioli e ti dico la prima cosa che mi viene: Salvatore mio, si proprie n'omme e' mmerda.
Tua moglie, ancora per poco.
PS
Questa lettera l'ho mandata a Repubblica, il maresciallo sopra ha detto che mo' così si fa. Però hanno risposto che stavano impegnati, che prima di me ce n'erano altri due. Nel frattempo la faccio pubblicare dal ragazzo del terzo piano, dice che tiene nu blocc, speriamo che guarisce presto." Assuntina.
La sera quando torni a casa dal circolo, pensi che io dormo, e invece non dormo Salvatò. E sai perché non dormo? Perché la marmitta di quella fiat uno quando arrivi tu e fai le manovre per parcheggiare, sveglia a me, o'cane, la signora a fianco e o'maresciallo sopra.
Non dico che dobbiamo cambiare la macchina, ma la marmitta è una cosa che si può fare, te l'ha detto pure Franchino il giovane del meccanico, si va allo scasso e si toglie da sotto a qualche altra macchina di merda come la tua.
Comunque non è che non dormo solo per la marmitta, io tengo tanti pensieri. Ti credi che non ti ho sentito quando hai detto alla badante del maresciallo che a te la Romania ti piace tanto, che se non eri già sposato 'cu chillo baule di mia moglie' te la saresti sposata a lei e portata al paese suo a fare la bella vita con gli euri nelle sacche?
Ma a'signurina non lo sa che tu tieni la mano e'gesso (avarizia cronica, ndr), che si nu scansafatica, che nun sierv a nient, che quando ti regalarono la pastiglia di viagra poi la notte abbiamo aspettato inutilmente tre ore in mutande comm' a duie strunz ? Pur a' bronchite mi sono pigliata quella volta, dint a 'sta stanza fredda comm' o' cadavere ca tien dint o' cazone. (che hai nei pantaloni, ndr).
Ora vorrei trovare le parole per finire, però si stanno bruciando i fagioli e ti dico la prima cosa che mi viene: Salvatore mio, si proprie n'omme e' mmerda.
Tua moglie, ancora per poco.
PS
Questa lettera l'ho mandata a Repubblica, il maresciallo sopra ha detto che mo' così si fa. Però hanno risposto che stavano impegnati, che prima di me ce n'erano altri due. Nel frattempo la faccio pubblicare dal ragazzo del terzo piano, dice che tiene nu blocc, speriamo che guarisce presto." Assuntina.