Si chiamava così l'albero che mi faceva ombra oggi, ce l'aveva appuntato sul tronco il nome, su un cartellino. Lo portava pure con una certa fierezza, sono un Frassino meridionale si, e vengo a fare l'albero in questo parco bolognese perché da me non c'è lavoro, e gli altri alberi a guardarlo dall'alto in basso. Mentre tornavo a piedi ho letto una scritta su un muro: "Nero di merda", e poi sotto scritto tra parentesi: "e non c'entra niente col razzismo". Mi ha fatto riflettere, ne ho concluso che rappresenta il massimo dell'integrazione. Poi s'è fatto nuvolo, cadevano gocce. Un papà troppo giovane ha detto ad un figlio scorrazzante: "Dài, lo vedi che sta piovendo?", il bimbo ha guardato in cielo e ha risposto: "E poi?".
Qualcuno lanci una raccolta firme per fermare la riproduzione di Totò, dei De Filippo e qualche volta di Troisi, sui cartoni delle pizze d'asporto. Ieri a protezione della mia margherita c'era un Totò con fazzoletto rosso al collo che infilava tranci di pizza nelle bocche aperte di Eduardo e Peppino.