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L'effetto speciale

Capita che ho questi calzoni blu che dopo il loro acquisto hanno rivelato un singolare effetto speciale. Quando mi siedo, per insondabili trazioni e pressioni inferte al tessuto dalla perversa mente dello stilista (un disgraziato cinese insonne), mi fanno un paccone esagerato tra le gambe. Tipo il marsupiosisisì di Panariello. Un paccone però tristemente vuoto, un'illusione, una soda bolla di cotone che sparisce alzandosi.
Mi sono accorto solo di recente di questo fenomeno, su provvidenziale segnalazione di un'amica al bar che mi consigliava di fare subito un provino da Schicchi. Analizzando la cosa, mi rendo conto che l'osservatore casuale non avrà nessun dubbio sul fatto che io stia avendo da seduto una potente erezione a uncino, si perché per riempire un tale bozzo con del materiale sgonfio ci vorrebbe solo Furia il cavallo del West che beve solo caffé. Alla luce di questa scoperta ho cominciato a rielaborare alcuni curiosi avvenimenti recenti che solo ora mi tornano chiari.
Uno per tutti: ero in visita da un grafico, un tipo pelato e grassottello sui trent'anni che mi mostrava delle foto di un gatto di pezza messo in varie maniere. In agenzia lui, io e la segretaria racchia di là. Gli ero seduto di fianco, con il mio paccone acuminato e gli facevo domande tecniche, lui rispondeva placido e sereno fino a quando deve essersi accorto del cocuzzolo.
Da quel momento era diventato un altro. Nervoso, non mi guardava più in faccia, con le rotelle si allontanava piano da me e dal computer muovendo il mouse da innaturale distanza, sudava in fronte. Io, ignaro, mi riavvicinavo riportandogli innocentemente la piramide a tiro. Quando la segretaria venne a salutarci e ad augurarci di sfuggita un buon fine settimana fu il panico.
Soli. Il grafico prima mi offriva una sigaretta, ma da fumare subito giù in strada, poi eludeva tutte le mie domande sulle pose del gatto di pezza. C'era una particolare visuale del gatto messo col culo per aria che stavo osservando nei suoi colori, lui terrorizzato guarda me, guarda il gatto a pecora e spegne tutto. Andiamo, andiamo a fumare, scusami ma devo fumare subito. Scambiammo due chiacchiere da basso e poi me ne andai, pieno di dubbi sui grafici di oggi.
Solo ora capisco il comportamento del poveraccio, starà ancora chiedendosi se mi eccitava di più lui oppure quel gatto di pezza messo in tutte quelle discinte posizioni. Della segretaria ovviamente manco a parlarne.
Ora però, con la consapevolezza, si presenta un nuovo problema. Quando indosso i maledetti calzoni col superpacco e me ne sto seduto in luoghi pubblici, tendo inavvertitamente a sgonfiare continuamente col dito quella dannata bolla di stoffa per tranquillizzare vicini e passanti, con un sorriso tipo Verdone inchesenzo. Come risultato, sembro più malato di prima.

Commenti

  1. Mi sono appena nominata tua capo-groupie.
    Attendo sbavante una foto a grandezza naturale del megapacco in tiro.

    Non deludere le tue fans.

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  2. Esilarante davvero. Una storia simile è capitata anche a me, il falso pacco è un difetto abbastanza tipico e molti ci marciano. Ciao, Walter.

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