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Dilemma del prosciutto

Dopo una passeggiata al sole a parlare di massimi sistemi e di topa siamo entrati in questo snack-bar. C'è un poster di padrepìo incazzato messo sopra ad un flipper. Prendo una limonata, il mio amico chiede un tramezzino al prosciutto. Il giovanotto dall'altra parte del banco sistema il tagliere e poggia il coltello sul pezzo di carne oleosa, indugia, poi alza gli occhi e dice con un'aria preoccupata: Vorrei ricordarle che oggi è venerdì santo.
L'eretico che mi accompagna fa un cenno di sorpresa, poi guarda me, poi riguarda il barman che è in attesa con la lama ferma. Io sorseggio il mio limone e temo il peggio. Cioé lei pensa che esista qualcuno che potrebbe prendersela a male per il mio tramezzino più del povero maiale che ci ha lasciato personalmente la pelle? Il tizio incassa e comincia a tagliare le fette con la faccia di quello che sfugge alle polemiche e che il cliente anche se stronzo ha sempre ragione. Gli prepara il tramezzino e glielo dà un po' schifato. Facciamo per uscire ma sempre l'amico, mettendosi una mano in tasca: e adesso se io la pago non la rendo forse complice di questa blasfemìa?

Commenti

  1. SOLO PER VERE MAIALE

    Non potrò mai scordare la prima volta
    che ti vidi. Tu sembravi così giovane anche se avevi già superato i
    cinque anni, e il tuo grasso molle e virile sembrava volesse esploderti
    fuori dalla pelle. Non mi dicesti nulla: avvicinasti il tuo naso al mio
    pube già caldo, e iniziasti ad odorarmi tutta. Le gocce della mia
    eccitazione ti sporcavano il viso e si mischiavano al fango e ai resti
    di escrementi, e nel suolo di quella stalla mi prendesti con folle
    passione. Io volevo solo lasciarmi andare, essere tua, sentirmi
    posseduta dalla tua voglia animale, sentire il tuo fallo duro e
    riccioluto entrarmi fin dentro l’anima, e riempire le mie voglie di
    femmina in calore. Mi prendesti da dietro, immobilizzandomi con forza
    maschia, mentre il tuo bacino scavava il mio orifizio ormai completamente fradicio. Il primo orgasmo fu uno dei più completi di
    tutta la mia vita. I nostri grugniti squarciavano l’aria calda e satura
    degli odori dei nostri corpi che si fondevano, e sembrava quasi che in quel momento al mondo ci fossimo solo noi due. Al quindicesimo orgasmo scoprì che ti amavo. Al ventottesimo decisi che non ti avrei mai più lasciato.
    Eravamo così giovani, amore mio. Ancora non sapevamo che la felicità sa di prosciutto.

    Anche se in ritardo.. buona pasquetta.
    C.C.

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  2. Notevole, le maiale apprezzeranno. Grazie, buona pasquetta specchio riflesso.

    RispondiElimina

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