'C'è un paradosso fondamentale nel cuore della religione. I tre grandi monoteismi insegnano agli uomini a considerarsi spregevoli, quali miserabili e colpevoli peccatori prostrati davanti a un dio irato e geloso, il quale, secondo racconti discrepanti, li avrebbe creati o dalla polvere e dal fango o da un grumo di sangue. Le varie posizioni della preghiera di solito imitano quella del servo impetrante di fronte a un monarca irritabile. Il messaggio è quello di sottomissione, gratitudine e timore perenni. La vita è di per sé una povera cosa: un intervallo in cui prepararsi per l'aldilà o per la venuta - o seconda venuta - del messia.
D'altro canto, quasi a mo' di compensazione, la religione insegna agli individui a essere estremamente egocentrici e presuntuosi. Li assicura che dio si prende cura di loro singolarmente e proclama che l'universo è stato creato con essi, specificamente, in mente. Questo spiega l'espressione altezzosa di chi pratica la religione in maniera ostentata: vi prego di scusare la mia modestia e la mia umiltà, ma si dà il caso che io sia impegnato in una commissione per conto di dio.'
[Dio non è grande - Come la religione avvelena ogni cosa
- Cristopher Hitchens ]
D'altro canto, quasi a mo' di compensazione, la religione insegna agli individui a essere estremamente egocentrici e presuntuosi. Li assicura che dio si prende cura di loro singolarmente e proclama che l'universo è stato creato con essi, specificamente, in mente. Questo spiega l'espressione altezzosa di chi pratica la religione in maniera ostentata: vi prego di scusare la mia modestia e la mia umiltà, ma si dà il caso che io sia impegnato in una commissione per conto di dio.'
[Dio non è grande - Come la religione avvelena ogni cosa
- Cristopher Hitchens ]