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Visualizzazione dei post da 2010

Passaggi

Stasera sul treno da Napoli centrale è entrata una falena dal finestrino. Ha volato il giusto per andare a posarsi pigra su una parete. Se n'è stata lì. Alla fermata di Pompei, è scesa.

I miei tre fiammiferi per oggi

Il primo per illuminare una fugace riflessione tv. Rimbalzando su vari channels anglofoni mi sono imbattuto per coincidenza in un paio di programmi su tema charity, homeless e belle cose così. In entrambi le anchorwomen chiamate a sensibilizzare il pubblico sui poveracci senza fissa dimora, avevano per l'occasione un culo come una casa. Il secondo per illuminare le pagine memoriali dei grandi navigatori del passato. Ci sono vari libri, digitali e non, e tutti molto ispiranti. Da quei capitani che vagavano nel blu alla ricerca di terra ci tiri fuori parecchie lezioni, tipo: se qualcosa sembra terra e poi scompare, son cose che capitano a chi va per mare, fregatene, magari prendi un cannocchiale migliore al marinaio e riguardi un po' le rotte, specie se sei in mare da parecchio. Il terzo per illuminare la postazione del lustrascarpe che vedo ogni mattina in Piazza Garibaldi. Un'occupazione coraggiosa nel 2010, ove fermarsi a farsi lustrare le scarpe da uno sciuscià di mezza e

Diciamoglielo

Viviamo nel tempo della velocità, della sintesi, della caccia all'attenzione, delle mono-porzioni, dei micro-pagamenti, della mobilità estesa, del turn-over estremo e dell'ansia. Va benissimo, però diciamoglielo pure: - alla cassiera del Supermercato Futura della chiavica di paese dove abito; - ar 'monnezza' che puntualmente guida la sua cessocar col gomito fuori, davanti a me, nelle strade strette, mano destra per volante e sigaretta, mano sinistra per saggiare il vento e mignolo per riequilibrare la quantità di cerume nell'orecchio. - al cameriere placido di un certo ristorante, che con la scusa che non scrive perché si ricorda tutto, porta sempre le cazzo di cose che si ricorda lui, che non sono le cazzo di cose che ho ordinato io. - a Ratzinger, e al suo holy ghost-writer. - all'edicolante che mentre scopriva che non gli era ancora arrivato, io perdevo 4 treni. - a certi applausi di certe opere liriche. - a certi tergicristalli. poi se ci vogliamo calmare tu

Insert Coin

Nello specchio dell'ascensore ieri sera c'era uno che mi somigliava. Uno un po' sfavato e bagnato di pioggia. In alto a sinistra per un attimo sono apparse in fila le faccine dei videogames, quelle che ti dicono quante volte sei morto e quante vite ti rimangono. Sarà stata una svista, ma ce n'era stranamente una in più, malgrado il punteggio non esaltante. - Posted using BlogPress from my iPad

Waka Waka fever

Che se proprio lo devi ballare, fatti un attimo un esame di coscienza e calcola quanto sei distante, in chilometri, geneticamente, da Shakira. Poi, se proprio è il caso, unisci le manine e comincia. - Posted using BlogPress from my iPad

In Salento

In Salento è difficile che piova. Quando dappertutto sta piovendo, di solito in Salento non piove. In Salento ieri c'era un cane abbandonato e un salentino lo ha adottato. In Salento c'è un pescatore che vende i ricci per strada, si mette un guanto nero e te li apre con un coltellino e tu li mangi e lui ti guarda. In Salento c'è una signora grassa come un trullo che ride felice e balla il twist quando dall'altoparlante si diffonde la musica anni '60. In Salento gli indigeni si danno appuntamento la sera e fanno picnic notturni lungo la costa parlando e mangiando fino a tardi. In Salento non sanno fare il gelato. In Salento c'è una con un bel culo che sta sdraiata tutto il giorno ad ascoltare il suo ipod, poi qualcuno la chiama al telefonino e lei lo manda affanculo. In Salento le cozze fanno parte di te. In Salento le persone attraversano la strada molto più lentamente che altrove. In Salento non c'è campo se non lo cerchi in complesse posizioni yoga. In Sal

Prova Di Cazziata Altrimenti Non Realizzabile

Spicca tra i comportamenti umani un simpatico format che annoto sotto il nome di 'Cazziata Altrimenti Non Realizzabile'. La PDCANR , come per comodità la chiameremo, è uno sfogo-cazziata completo e dettagliato, derivante generalmente da un torto subíto, messa in scena con tanto di rappresentazione ed immedesimazione emotiva da una persona, di solito un imbecille, che la esegue volutamente dinanzi NON al reale temuto destinatario ma dinanzi ad una povera vittima-tester, amico o parente, un altro imbecille, che si accolla improvvisamente e senza accordi pregressi la parte del bastardo destinatario pigliandosi parolacce, minacce, ditate e fastidiosi sputacchi da verbosa concitazione. Ho assistito a molte divertenti PDCANR e, da buon imbecille, qualche volta non ho potuto evitare di fare il tester ma in compenso ho imparato a riconoscere i segni del loro arrivo. Vediamo un esempio di come si manifestano: Il collega si avvicina con un sorriso, magari con il caffé in mano, ti chied

Ma amalo tu

Salire a piedi un palazzo di 6 piani a 40 anni ti fa capire tante cose sulla preparazione atletica, il fiato e tutte quelle cazzo di cose lì. Ma stendiamoci sopra un bel velo pietoso e procediamo. Sei piani. Dodici rampe di un vecchio e putrido palazzo che di piani ne conta nove. Io vado al sesto a trovare una vecchiaccia mia parente. L'ascensore? Fuori servizio. Ogni piano 4 appartamenti. Ogni appartamento una famiglia che cucina, procrea, starnutisce, urla, suda e caga. I finestroni d'ogni piano sono ben chiusi per evitare che tutta questa cultura olfattiva vada persa, giustamente. Tu sali e cresce l'affanno, di conseguenza respiri sempre più avidamente e divori sempre più puzza. Inglobi nubi di particelle volatili staccatesi da pentoloni, pannoloni, monnezze, mobili, tubi e cessi vari. Storie di broccoli, merit, mastrolindi, cavoli, acque di colonia, piedi marci, candeggina, muffe, dolci in cottura, di lettiere di gatti e stufe a gas. Salendo ingobbito e agonizzante pens