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Visualizzazione dei post da settembre, 2007

Il mostro non si fa vedere

Oggi il tg1 di Riotta ha dato la notizia che il mostro di Loch Ness è un po' che non si vede . Che la gente sta anche stancandosi di cercarlo. C'era anche l'inviato da Londra che ha detto la sua sulla questione. Che dire. E' comunque una notizia. Un amico che fa le pulizie alla Rai ha sentito stamattina Riotta che parlava nel corridoio con un tale della redazione, riporto pari pari la conversazione così come me l'ha passata. Riotta : Allora 'sta Birmania? Il papa ha detto quaccosa? Giorgino mandato l'abbiamo? Ancora vivo ié? Uomo della redazione : E' ancora vivo dottò, ha telefonato dù minuti fa. Dice che se sò divertiti a tiraje solo le orecchie pe' na ventina de minuti ma niente deppiù. Er papa invece ha detto da' finestra che je dispiace parecchio de 'sti poracci, pareva pure vero, l'amo rifatto tre vorte pecché je veniva sempre Germania invece de Birmania. Riotta : Megghiu ca ninti. Mica pozzo dire sempre che i monaci camminano inem

Del culo di Miss Italia

Il lato B si, il lato B no, è offensivo non è offensivo. Da decenni rimbalzo su frammenti di missitalie varie. Evito conduttori, balletti e porcherie di turno tenendo il tasto mute. Mi faccio largo tra i riempitivi , sbircio, sondo per capire se c'è veramente qualche figa là in mezzo. Che è poi quello che secondo me fa il 90% dei telespettatori maschi. Di solito vengo però assalito da noia immediata e il pollice si abbatte sul tasto del telecomando. Quest'anno dal corriere vengo felicemente a conoscenza di questa novità. Hanno chiesto di guardare i culi e qualcuno se l'è presa a male. E' l'ipocrisia imperante. Hanno rotto le palle quelli e quelle che ce la menano con la miss che ha la dote interiore. Basta. La miss è miss solo se è figa . Stop. Il resto sono convenevoli e contentini. Non gliene frega a nessuno se la topa sa fare le equazioni o se ha preso il master. E per vedere se una è figa la guardi esattamente come la guardi per strada. La famosa sequenza del f

Darla

Capito per caso su Darla Records . Il nome mi ispira subito, il logo ancor di più. Muovendomi tra gli mp3 ascoltabili scopro che è un piccolo paradiso della musica ambient . Un'etichetta indipendente con base in California fondata da James Agren ben tredici anni fa. Come dire, certe parole hanno la musica dentro. Bookmarked.

Chiamare le cose per nome

Dario Laruffa al tg2 un paio di sere fa ha definito 'branco di disgraziati' un gruppo di stupratori ai danni della solita ragazza. La cosa, passata inosservata ai più, coglieva in pieno una mia fissazione su un certo modo di fare informazione, ovvero chiamare le cose per quello che sono, quando serve. Ciò purtroppo non accade molto spesso. Trovo irritante ad esempio l'utilizzo abusato di parole astratte e collettive quando si parla di entità nocive e radicate come Mafia, Camorra, Ndrangheta e affini. Credo che nei media vadano utilizzate parole più forti e identificative che riportino il fenomeno sulle persone agenti senza alzarlo di livello. Non Mafia ma i mafiosi , i camorristi , e meglio ancora, i delinquenti mafiosi, i criminali camorristi. E ricordarlo sempre, ogni volta. Si parla di persone, per quanto nascoste, non di sigle. Si parla di delinquenti che giocano col sangue. Aiutiamo la gente a misurarli , a disprezzarli, questi vili. Ogni volta che vedo le cronache

Vasco e Duccio

Venerdi notte passavo davanti al Dall'Ara, lo stadio bolognese. Un mucchio di corpi accampati all'entrata, ragazzine dentro sacchi a pelo, utenti fissi di cannabis che sistemavano cartelli con scritte varie. Rallento, penso ad una protesta, il verde mi dice di andare, vado e dimentico. Sabato pomeriggio . Sono imbottigliato in via Costa. Uno mi bussa sul vetro , vuole un passaggio allo stadio, sventola un biglietto e mi dice: te non vai da Vasco? Collego. Gli accampati di ieri, la notte sull'asfalto per il posto sotto il palco. Alzo il vetro e proseguo. Dove cazzo proseguo che sono in coda, proseguo a vivere diciamo. Mi metto a pensare al fenomeno Vasco. Guardandolo mi chiedo perché lui si e Gigione no. Comunque, paragoni azzardati a parte, il mio cervello associa inevitabilmente da circa sette anni Vasco al mio padrone di casa, Duccio . Dice e perché? Perché sono due gocce d'acqua, gemelli monozigote e conterranei. Uno fa i milioni 'mbriaco a cantare Señorita m

Ogni promessa

Per dovere morale mi tocca dirlo. Una roba di qualche anno fa, sul locale che da Firenze va a Livorno. Pavarotti salì ad Empoli e si intrattenne nel vagone fino a Pontedera. Era notte e il treno era quasi vuoto. Lui era solo e trafelato, non lo avevo riconosciuto , pensavo ad un venditore di panini. Venne a sedersi stranamente di fronte a me, con tutti i sedili vuoti, capii che aveva voglia di parlare con qualcuno. Dopo una breve presentazione cominciò a sfogarsi . Disse che era scappato da Modena e aveva fatto l'appennino a dorso di mulo fino a Pistoia. Nicoletta lo cercava in elicottero ma lui s'era mosso nella vegetazione più fitta. A Pistoia il mulo era crepato e lui, stanco, ne aveva arrostito i resti per mangiarli. La colonna di fumo al tramonto aveva tradito la sua posizione e la voce di Nicoletta dal megafono gli aveva intimato il fermo o sparo . Con la notte dalla sua, aveva corso a zig-zag e schivato i colpi del mitragliatore fino ad uno stagno. Aveva riempito i polmo

Non la fa

Volevo scrivere di Luttazzi, di quanto sia bravo Giulio Golia, qualcosa su Grillo e l'Herald Tribune, due righe sul fatto che sto cambiando ancora vita, due parole sulla cameriera della pizzeria di ieri, ma non posso . Non riesco perché tutti i miei pensieri convergono su una sola immagine, su un solo problema. Come George Sanders nel Villaggio dei dannati , mi tengo stabile su un monopensiero. Sanders lo faceva volontariamente, io no. Eccolo qua: la mia cagnetta non caga da due giorni . Le ho fatto i massaggini al pancino. Le ho dato delle palline di pane con olio. Temo sia stato l'abuso di certi pezzetti di mozzarella.

Veronesi vegetariano

Attraverso Melissa e il Corriere , scopro che Veronesi è vegetariano ed ha anche un pregevole pensiero a riguardo. Ciò gli fa molto onore e gli fa perdere numerose posizioni nella mia lista degli 'antipatici a prescindere' . Da anni tento di diventare un vegetariano vero, ma ogni volta cado vittima delle tentazioni della carne, come il peggior Poldo davanti ai salsicciotti. Che dire, continuo a provare, ci sono vicino.

Scarpe

Dopo più di tre mesi di ciabatte e infradito oggi ho rimesso le scarpe . Per l'esattezza anche i calzini. Quelli piccoli invisibili che vanno nelle scarpe da ginnastica. Con 'sti piedi è sempre la stessa storia. Mi fanno una pena ogni volta. Già la sera prima li vedo venire a letto un po' risentiti. Già sanno cosa li aspetta il giorno dopo. Scompaiono sotto il lenzuolino senza manco guardarmi in faccia. Stamane dopo il bip della sveglia un po' mi sono sentito stronzo a scoprirli e tirarli giù. Il destro, più abbronzato e vissuto del sinistro, mi guardava con quell'aria da condannato a morte. Mentre lo infilavo nel minicalzino ha avuto un momento di debolezza ed ha allungato l'alluce opponendosi all'operazione. Poi con aria rassegnata, da piede, si è lasciato calare nell'involucro, come un cadavere di CSI nel sacco del Coroner. Il sinistro, pratico e maturo, non ha battuto ciglio. Giù liscio e veloce, come i fucilati che non vogliono benda o estreme unzi

Il peggior product placement

Ho visto il film di Verdone e Muccino su Sky. Il mio miglior nemico . Ricordo che volevo andare a vederlo al cinema quando c'era, ma poi mangiai una pizza. Che dire, il film si guarda, la sceneggiatura fa acqua ma si perdona, sarà che sto comodo sul divano. Muccino si tollera e Verdone è sempre lui che non fa Verdone e strappa risate di mestiere. Per gli osservatori dell'advertising è da segnalare un product placement da paura , veramente massiccio e a tratti osceno: automobili, telefoni, compagnie telefoniche, compagnie aeree, acque minerali, sigarette, computer.. Ma il massimo è stato rivedere il placement di J&B , la mitica bottiglia di whisky presente in tutti i B-movies degli anni settanta e ottanta. Sono bei momenti.

Una fatwina per Moccia

E' già il secondo ponte emiliano che vedo invaso da lucchetti con dediche amorose. Gli amori dei liceali, di intensità sicuramente minore dell'amore dei ferramenta per il fenomeno. E' il virus del ponte Milvio , di Step e Babi, dei 3msc scribacchiati ovunque da ragazzetti rampicanti e allupati senza fantasia. Ai tempi dei Versetti Satanici l'arzillo ayatollah lanciò la nota fatwa contro il povero Salman Rushdie che immagino vada ancora nascondendosi da un manipolo di esaltati che vogliono fargli la pelle. Ora non volendo arrivare agli stessi estremi, potremmo adottare il sistema anche da noi, una fatwuccia priva dell'intento omicida. Una fatwina ove si aizzano bande di sicari compiacenti a raggiungere l'autore del libro e piazzargli dei calci nel culo, così a random, di continuo e all'improvviso, tutto l'anno.

I Sioux di Casalecchio

A Casalecchio giù dalle parti del fiume c'è quel nuovo ponte bianco con gli assi in legno e i tiranti. Che ci cammini sopra e lo senti flettere. Giù in basso c'è il Reno che passa lento e pulito in mezzo a papere grigie e grandi sassi bianchi. Faccio una foto a un vecchio pescatore, fermo con gli stivaloni dentro l'acqua, canna e rete, aspetta la presa sotto il sole di settembre. Scendendo, da una parte del ponte c'è un vecchio circolo ricreativo . Messner va in cima alla Levissima, Gere va in cima al Tibet, Chatwin in Patagonia, a me basta venire qua. In questo rettangolo di circa 200 metri di lunghezza coesistono e vibrano magicamente dimensioni belle e diverse. Si parte con un mini parco giochi per piccolissimi, scivoli e pincopanchi con marmocchi guizzanti sotto l'occhio dei genitori. Di seguito un quadrato adibito a pista da ballo, il vero epicentro energetico. Decine di deliziose coppie di anziani che fluttuano sulle note dell'orchestrina annidata sotto

Rockstar? No, Churchstar

Per far parlare il nonnetto delirante a Loreto con la sua folla di dementi sono stati spesi 20 milioni di euro . Lo vogliamo ripetere? VENTI MILIONI DI EURO. Poi rompono le palle con Telethon, gli sms per l'Etiopia e altre prese per il culo. Non bastava mandare un messaggio dalla televisione, dove Benny & Company hanno sede stabile? O dai giornali? O dalla radio? O dalle librerie? No. Oggi il marketing emozionale insegna che il brand deve incontrare i suoi consumatori sul campo. Purtroppo i consumatori fanatici di questo specifico brand non sanno affatto d'esserlo. Si beano, si abbracciano, applaudono, dormono all'addiaccio, pregano, cantano, poi tornano a casa e si rimandano affanculo. Mi cascano le braccia a vederli così giovani e così fessi. Andate controcorrente , gli dice Benny, siate critici . Un applauso anche a Rutelli, ti pareva che poteva mancare a sbaciucchiare un po' di pile.