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Visualizzazione dei post da 2006

Cose di oggi

- Vivere in un tempo in cui si parla di giustizia mettendo in tv il cappio al collo ad una persona mi dà la nausea. Voglio ibernarmi e risvegliarmi tra un secolo, come nel Dormiglione di Allen, sperando in meglio. - Il Nintendo Wii è la svolta. Il testimonial è Panariello, ma io l'ho comprato lo stesso. Care Playstation e Xbox se volete preoccuparvi fate pure, io lo farei. - Mentre attraversavo la strada ho ceduto con riverenza il passo ad una Fiat 850 blu . Alla guida il classico anziano sprofondato con cappello. Lo stesso che poi ritroviamo sulle statali o in autostrada sulla corsia di sorpasso a 40 all'ora. Non importa, mi è passato davanti ed è stato come in Amarcord quando son tutti là a guardar passare il Rex. - Gli amici degli amici , quelli che ti arrivano in casa a mezzanotte che si deve giocare a poker per forza e seriamente e che porco qua e che porco là sono 5 sere di seguito che perdono tutto e stasera ci rifacciamo per la legge dei grandi numeri. Che ti guardano

Lo spirito del natale, compresa vigilia e santo Stefano

Salame paesano del Cilento Salamini ripieni di formaggio Fette di prosciutto a sciarpetta Mozzarella Aversana Bocconcini e treccia di bufala di Battipaglia Caciocavallo affumicato Alici marinate Pomodori secchi sott'olio alla pugliese Frittelle di alga, tarallucci e pane salato alle olive Spaghetti con vongole e cozze tarantine Pasta al forno con i funghi porcini Lasagna bianca bolognese Risotto con asparagi e gamberoni Farfalle al salmone Lasagna d'ortiche al forno alla bolognese Frittelle di baccalà Insalata di broccoli neri fritti Insalata di baccalà con olive nere e pomodorini sott'olio Insalata di rinforzo Insalata romana con finocchi, cipolle e aceto balsamico Spezzatino in umido con le patate Pollo al forno con rosmarino Salsiccia arrostita con broccoli fritti e peperoncino Julien di carciofi trifolati Polpi nel pignatiello Spezzatino di vitello con piselli Pollo alla cacciatora Carciofi imbottiti di carne e cipolle Torta della nonna Sfogliatelle alla ricotta con a

Alopecia pubica

L' alopecia pubica femminile arricchisce il mio archivio dei fatti insoliti e inspiegabili e si posiziona per grado di mistero tra il Chupacabras e i Crop Circles. Pesco il giornale sul tavolino della saletta d'attesa 'folsuaghen', mi operano l'auto a cuore aperto, gli cambiano il posacenere, a me che neanche fumo. Il pezzo mi informa che per le donne colpite da alopecia pubica l'incubo è finito . La scienza gliela farà tornare pelosa, che facciano i salti di gioia e non temano che non funzioni. La cura funziona alla perfezione, il metodo del gruppo di ricercatori procede al trapianto dei peli uno per uno, impellicciandola tutta. L'effetto bambola è scongiurato, le nuove tecnologie lo evitano alla grande. Conclude con toni vittoriosi (se non rileggi il titolo pensi che stia parlando della cura definitiva per l'Aids) esortando le disgraziate a dare finalmente addio all'inestetismo della patata pelata. Se comincia la colonizzazione di Marte, mi candid

Satira e religione

Su una colonna in piazza Malpighi un passante indeciso su dove andare in vacanza ha lasciato un pensiero ispirandosi al famoso proverbio. Qualcun altro ha prontamente rilevato la blasfemìa del pericoloso messaggio provvedendo ad una censura artigianale. Il secondo, così di primo acchito, mi verrebbe di mandarlo leggermente a cagare, ma non vorrei passare per un simpatizzante di Calderoli o per uno che non rispetta le culture.

Stasera mangio indiano

Il tipo, calmissimo, è arrivato con una tisana prima ancora del menu. Il messaggio era chiaro, calmati coglione, preparati a leggere serenamente il menu e placa il tuo appetito vorace da italiano spaghettaro . Qua si respirano retaggi degli antichi Veda, mica fajoli co' le cotiche. La musichetta di sottofondo è un misto tra Gigi D'alessio e Shakira, i tappeti appesi al soffitto mi gettano in profonde riflessioni sugli aspirapolvere indiani. Quelli meditano, volano, si sa. Ordino bene, i miei commensali annuiscono, deduco che ho pescato tra le pietanze migliori. Sul vino Kamasutra c'è un bigliettino che invita ad associarlo con cibi molto speziati per garantirsi una notte da montone ingrifato. Seguo il consiglio, le donne al tavolo mi osservano con morbosa curiosità, aspettano di vedere il Mr.Hyde da un momento all'altro . Non accadrà. Taglio corto, (c'è M.J.Fox ad 'Inside the Actor Studio') la cucina indiana è buona e colta. I semini che ti portano da masti

Compito: Il signore del piano di sopra

Il signore del piano di sopra si chiama Filiberto ed è uguale a Fernandel. Glielo ha detto anche il caposcala una sera che lo ha incontrato con il cappello nero nel portone, soccia Filiberto ma te sei brutto uguale come Don Camillo. Filiberto gli fece un sorriso ma si vedeva che dentro di lui gli stava augurando di passare un guaio. Il signore del piano di sopra è gentile e sempre disponibile. Egli scende ogni sera in cantina a prendere una bottiglia di vino per la cena. Il vino lo fa lui. Molte volte mi regala una bottiglia o due ed io lo ringrazio e me la porto su. Il vino del signore del piano di sopra non è buonissimo e sa un poco di cose marce, una volta siamo stati male con la pancia dopo averlo bevuto, però non fa niente perché lui lo fa con amore. Se una cosa la fai con amore va sempre bene , anche se la fai male, basta poi non rompere il cazzo agli altri e tenertela per te. Ho detto una parolaccia e il signore del piano di sopra dice che le parole devono essere pensate tre vo

Quelli che corrono dietro agli autobus

Sono quelli meno idonei alla corsa. Le signore chiatte con la borsa da una parte e il braccino dall'altra che si muove nell'aria come un cencio appeso e sbattuto dal vento. L'arto dovrebbe assecondare una serie di spostamenti del baricentro, ma il baricentro in quei corpi straziati da un moto dimenticato non c'è più, il braccino impazzisce. Gentlemen decrepiti che sottopongono le coscette ad improvvisi scatti, chiudono il culino e corrono tesi, come struzzi malati. Le ginocchia non si piegano, le gambe sono dure come stampelle. Gli autisti si divertono a vederli avvicinare disperati, pigiano il pulsante e gli chiudono in faccia le porte della speranza. Rimangono là, in affanno dissimulato, sempre più piccini nello specchione del bus. Ultimo di questi sei tu, ciccione incappottato che eri sicuro di farcela stasera , là in piazza Malpighi. L'hai visto arrivare quel 21 maledetto, hai preso il resto dall'edicolante e sei partito. Contavi sul semaforo rosso, ma era v

La Ferrari è meglio di prima

Giorni di indotta sovralimentazione, bagni di zuccheri, vampate di camino. Dicembre è sempre stato così e non c'è verso. E siamo solo al 12. Tra chilometri sotto le ruote, lavori da finire e altri da pensare, inciampo nottetempo nel film 'Amatemi ' di De Maria, su Sky. Passa indolore, pisolini sparsi, rapito da una magica Isabella Ferrari che è più bella, sensuale e interessante che mai.

Rallentamenti risolti

Italiani che eravate oggi sul tratto autostradale da Barberino a Firenze Certosa , tutti in fila assieme a me, disperati per tre ore. Gentile donnina di Isoradio che parlavi solo di rallentamenti risolti e ci mettevi le musichine. Camionista che mangiavi le arance e buttavi le bucce giù dalla cabina. Uomo con i baffi ed il gomito fuori dalla merdosa golf, con il ghigno da dritto, che hai sfruttato la scia del pronto intervento scomparendo tra nebbia e lamiere. Omino della Smart che sei sceso a pisciare contro il guard-rail guardandoci tutti negli occhi alla sgrullata. Ebbene a tutti voi domando: ma avrà un remoto senso tutto ciò? Saranno karma simili da scontare tutti assieme per ottimizzare i tempi? Magari chiedo a Bonolis.

Lost, mio cugino l'ha capito

Di Lost mi affascina il non capirci una sega . Bunker, capanne, animali misteriosi, supposizioni, congetture. E' il successo del format psicomisterioso. C'avrà ragione Celentano, la gente va matta per le cose che non si capiscono. Comunque, tra le cose oscure di Lost io segnalo l'inspiegabile assenza di un italiano nel gruppo dei naufraghi, nello specifico: di un napoletano. Gli sceneggiatori non possono non sapere che ovunque tu vada c'è sempre almeno un napoletano. Confido nelle prossime puntate.

Sarò solo ma ci provo

So che l'italia la ama, la svizzera la ama, il mondo la ama. Sarò solo come la particella di sodio ma io faccio outing e confesso: io non la sopporto , odio la voce, la risata, la faccia, le movenze e i personaggi che fa. Pure il signor Ezio non si può guardare da quando le fa il piacione di fianco. Iacchetti dove sei. Dehunzikeratemi la tv !

Umanizzazione terminata

C'è questa civiltà extraterrestre che ha avviato il pianeta e che tornerà a manifestarsi solo quando tutte le regioni saranno sufficientemente umanizzate. Così diceva il giornale dal barbiere. Gli lascio un messaggio, hai visto mai che uno di questi alieni se la passi a cazzeggiare e a leggere i blog. Dunque ciccio, io direi che il pianeta è oltremodo umanizzato, siamo veramente pieni, ma proprio zeppi. Le città scoppiano e non ti parlo di Taiwan ma dell'emilia-romagna. Ogni volta che esco in macchina sono in coda. Tangenziali, autostrade, centri urbani. Qualsiasi cosa faccio sono piantato dietro ad un altro umano. La visuale più frequente è una nuca o una targa . Quando ti va bene, un culo femminile degno . Cari alieni, mi sa che siete in ritardo. Controllate che il tipo che vi doveva avvisare non sia morto o non abbia cambiato lavoro. Tornate pure e fate quello che dovete fare, veloce.

Tic sociali

Dunque mi raccomando, ogni volta che vi verrà in mente di utilizzare parole come: 'ininterrottamente', 'continuamente', 'ripetutamente' o espressioni simili, ricordatevi di sostituirle con il tic sociale del momento, che è: 'senza soluzione di continuità' . Chi sbaglia è fuori dal giro.

Genziana, digestivo istantaneo

Manuele insiste che la devo sentire, solo un sorso, perché è particolare . La fanno con una radice, la cercano sulle montagne in mezzo agli orsi, poi la portano giù e la lavorano, la imbottigliano e la danno agli amici. Qualcuna la vendono, manco potrebbero perché è protetta. Le sorsata generosa la diedi lo scorso agosto, era la fine di un buon pasto a mille metri sul livello del mare, avevo fatto anche il giro sul pedalò in mezzo al laghetto d'alta quota. M'avevano fatto spiare la villa di Dylan Thomas, ci vive il figlio, spé forse l'ho visto, no era 'na pianta. La Genziana , si chiama così il raro liquido, colò giù dritta lungo l'esofago e dopo una brevissima sosta nello stomaco si congedò da gnocchi e salumi e per qualche motivo s'incazzò di brutto. La sentii ripartire a bomba verso il basso. Era furiosa e turbinante, spingeva e travolgeva tutto quello che si trovava davanti. Una frana di elementi digeriti giovani e vecchi proiettati verso l'uscita lontan

Il musical del Parmigiano

Prima prendevo in giro chi canticchiava e ballava la nuova pubblicità del Parmigiano Reggiano . Ho smesso quando ho cominciato a canticchiarla e ballarla anch'io. Non puoi evitarlo, i bastardi l'hanno fatta ad arte. Anche se ispirato a Burger King , il papaparmigiano è tra gli spot più simpatici e coinvolgenti del momento. Tutto è azzeccato, la hit dei R&P, i testi, i colori, i costumi, le coreografie e il fesso biondo che fa la scaglia nel finale, ma che lo possino! Pare sia stato girato in Bulgaria con 50 attori, tra cipolle e pomodori ci sono importanti ballerini della National Opera di Sofia e qualche acrobata. L'agenzia è Max Information, i creativi sono Silva e Mendibil, il regista è Sebastian Grousset. In rete girano anche i filmati delle prove .

Cose di oggi

- Kate Winslet da Letterman, molto più bella e magra di quando affondava sul Titanic, mi è piaciuta. Pure simpatica. - Il countdown di Fazio per l'arrivo di Celentano mi sembra una stronzata. Anche sminuente per gli altri ospiti che malgrado il calibro passano per dei coglioni. - Ho portato a tosare il barboncino, mi hanno restituito un suricato . - Da un servizio delle Iene emerge che la passata di pomodoro mescolata con la panna da cucina è il viagra home-made . - La procura di Roma non dovrebbe poter decidere per noi .

Al Cinese non far sapere...

Chen Hui , è il ventottenne re del pornoweb made in China . A 'sto poveraccio l'ergastolo gli hanno dato . Milioni di gioiose piccole pippe messe in standby. Peggio la sessuofobia di partito o quella da culto religioso? Chi può dirlo. Quando tra poco il mondo sarà tutto cinese prepariamoci alla fucilazione di Schicchi, alla fustigazione di Brass, a vent'anni di galera per la mummia di Hefner, al rogo di Flynt, etc. Poi dicono che avercelo piccolo non crea ritorsioni sociali.

Notte da lupi

Quella dello scorso 10 aprile è stata una notte che ha lasciato l'amaro in bocca a molti. I vinti in quanto vinti e i vincitori in quanto poco vincitori. ' Uccidete la democrazia ' è il documentario di Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani che solleva qualche dubbio legittimo su quanto avvenuto in quelle ore. Esce in edicola venerdi 23 novembre, 17 euro, la regia di H.Oliva.

Syriana, Clooney 'unico'

Me l'ero perso, arrivo ultimo lo so. Seratina pigra, un amico me lo crossa dalla sua collezione di supermasterizzati. Semi di zucca, cell spento, pleddino e divano a bomba. Il commento a caldo? Ok. Ma i mericani adesso puntano gli obiettivi sensibili dal satellite e li fanno saltare premendo semplicemente il pulsantino su un joystick? Fico. Omettendo tutti gli altri possibili commenti salaci sugli intrallazzi yankee e sui soliti cattivoni dell'intelligence, mi concentrerei su una questione che secondo me merita la centralità: Clooney recita con la stessa complicata espressione per tutto il film. La stessa. Quella della foto. (Anche quando gli strappano le unghie). Per un po' ho pensato fosse un mascherone in lattice, poi ho visto i contenuti speciali dove mostrano le iniezioni di cementina che i tecnici gli fanno nei muscoli del volto.

Gomorra

Dopo l'attenta lettura del libro di Roberto Saviano passa ogni euforia, cresce l'avvilimento pagina dopo pagina. Al termine guardandomi allo specchio ero un po' Moggi con l'anima uccisa, anche con la stessa voce. Lo ripongo e penso a 2 cose da fare subito, o una o l'altra. 1) mandare il curriculum al clan più vicino e affiliarmi; 2) cercare un paese, ma a questo punto un pianeta, per ricominciare seriamente; (grazie Roberto)

Alla fine della fiera

Guardo la stagionata Ventura di queste ultime tornate televisive e vedo il Costanzo-Castro dei tempi che furono. Una versione più gradevole alla vista, ma la mutazione raggiunta è la stessa. I sintomi: prepotenza a spruzzo, convinzione della verità detenuta, potere temporale, imposizione del mona-pensiero con tanto di censure e gogne mediatiche per gli infedeli. Regna in un palese leccaculismo turbinante con greggi di pecoroni chini a baciare gli strascichi dolceggabbbana. E' la beatificazione catodica , o plasmatica, o elleciditica, che a differenza di quella decisa dai papi è per fortuna come lo yogurt, scade. Però io che sono tamarro-dentro sogno quanto sarebbe bello infiltrarsi tra quel pubblico di coglioni inneggianti, alzarsi e piazzarle un bel calcio nel culo , in diretta. Vederla volare via starnazzando: crederci sempree arrendersi maiiiiiiii.

Azione e reazione

La domanda che spero molti italiani sani di mente si pongano è: come mai dopo le puntate di Report della Gabanelli non succede mai nulla, mentre le reazioni dei simpaticoni del vaticano alle satire di Crozza e Fiorello occupano le testate dei giornali e dei tiggì? Mistero della fede..?

Mai dire trentatré

Finire nel bus circolare in orario uscita scuole è un momento di alta coscienza del sé. Cammini sui viali, quasi tranquilli, butti l'occhio alle ville oltre i cancelli, belle case, gran culo quelli che c'abitano. Il capannello rosso, ma si vai, salto sul trentatré , in arrivo dice. Eccolo con le antennine impigliate nei fili, si ferma, sbuffa, salgo. Pieno nella norma, ancora vivibile, oblitero e m'attacco. Si stacca il pensiero da sto' corpo zitto appeso al ferro e s'avvia avanti veloce, le email da rispondere. I pochi a bordo sono distratti dalle cose uguali che passano. La fermata successiva semplicemente succede. E' l'esercito degli studenti , una mandria di carni, cervelli, capelli, nicknames, citazioni, suonerie, aliti d'aule, orecchie che sputano fili bianchi. Sono i tatanka di Vento nei Capelli. Sono troppi, salgono tutti. Un vecchio è travolto, cerca un gancio e trova un giubbotto, indica il pulsante rosso mentre scompare tra i corpi, la faccia

Dicamò

Piscio il cagnino sul praticello, lo prendo in braccio e attraverso la strada, vado verso casa. La sagoma minacciosa si staglia in mezzo alla pioggia di foglie gialle dei pioppi. E' Dicamò, il signore del gatto , e fissa me. Dicamò ha 94 anni, i capelli tirati indietro con la Linetti, un liso completino marrone e una voglia feroce di parlare. I suoi sono agguati sapienti, degni di uno stratega da battaglia, un Napoleone da cortile. Di solito aggredisce i pisciatori di cani, dei quali deve aver stilato una precisa tabella con orari e aiuole, ma non disdegna efficaci blitz su aspettatori di taxi o rincasanti con spesa, questi ultimi più appetibili poiché appesantiti dal fardello ed impossibilitati alla fuga. So cosa vuole farmi. Vuole raccontarmi la storia del gatto, battere il record stagionale, 4 volte solo a me dall'inizio dell'autunno. Punto a destra, cerco una via di scampo, impossibile, ha già calcolato tutto, è a un metro da me e mi saluta, è finita. Che bel cagnulén

Dai che ci stiamo

Max 300 kg . C'è scritto in fondo alla pulsantiera dell'ascensore, ma tu non leggi. Tu, sferico edicolante che abiti al quinto. Tu, che da solo occupi tutta la cabina. Tu Ferrara che ha ingoiato Pavarotti. Tu che ogni volta devi invitare qualcuno a salire con te , in due in tre, dai che ci stiamo, ma dove ci stiamo? Hai pure la spesa, quelle buste rigonfie di carni sanguinolente, formaggi colanti, sfilatini accatastati alla shangai. E sali vaffanculo. E' un piccolo vecchio ascensore esausto. Dai che ci stiamo, dai che ci stiamo. Maledetto. Ci godi a salire assieme , a far respirare i tuoi umori, gli aliti di mortazza ed emmessemild, i metri quadrati di pelle evaporante. Un paio di volte, m'hai fregato, si perché mi preferisci, venga su almeno lei che è magro, e via nella capsula, l'agonia del cavo, il terrore di non arrivare. E' cambiato il tempo eh? Ma quanto magni, andassi a piedi, andassi.

Ce la rifà?

Non ho mai creduto alla vittoria di questo buffo vertebrato su Al Gore, quella volta, con il troiaio dei voti della Florida. Fu uno degli eventi che cominciò a suggerirmi l'ipotesi di una certa realtà controllata. Non posso dirmi un cospirazionista, uno tosto della teoria del complotto, un invasato del new world order, non c'ho il fisico. Ma posso dirmi uno che guardando ad un popolo di 300 milioni di persone , alla loro intelligenza e alla loro storia, fatica ad ammettere che questi eleggano e poi rieleggano e poi magari riconfermino capo del condominio uno come questo qui. O siete de coccio o qualcosa non va. Comunque, nel dubbio, io mi guardo questo interessante filmatino della Princeton University , poi il film di Moore , di Mazzucco , le indagini di Jimmy Walter e mi autorizzo a leggere anche un paio di libri . E poi dopo, burp, tutto come prima. ( grazie a luogocomune.net )

Voip, amico mio

Avevo sentito di 'sti cosetti che s'attaccano al router, gli infili il cavo di un telefono qualsiasi e loro si collegano al provider voip senza farti neanche accendere il computer, figata, lo voglio. Ho una linea dati, ho fanculizzato la telecom da tempo e adesso voglio pure il voip a computer spento. Lo compro, 89 euro? 'Sto cosino? Epporcatroia dammelo va'. Il cordless qualunque ce l'ho, da qualche parte, buttato. Apro, sbusto, leggo, infilo, sbroglio, attacco, connetto, smadonno, applico, compongo, osservo, odo il ticchettìò, sempre il ticchettìò, ancora il ticchettìo. Cerco sui forum, se fa il ticchettìo prolungato, vuol dire che non va. Ora mettiamo che uno non voglia imprecare, che fa? Dice, conta fino a dieci, ma vaffanculo, io impreco subito, tanto lo so che poi a undici mi mettono la camicia di forza. Lo riporto indietro, me lo cambiano. Il negoziante manco sa a che serve. Per lui il voip è solo skype. Comunque il fatto che 'sto skype stia monopolizza

Bestie sellers

Quelli che comprano i libri di Vespa, c'è poco da fare, esistono, sono tanti e sono in mezzo a noi . Voglio appostarmi in una libreria, individuarli, seguirli, sparargli la freccetta col sonnifero e poi applicargli il collare con l'antenna radio. Poi li risveglio e li rilascio nel loro habitat. Eccoli, si rialzano, s'aggiustano la giacchetta, i capelli, una guardatina circospetta e ripartono. Adesso li traccio, voglio sapere tutto, chi sono , come si nutrono, chi frequentano, dove cazzo vanno la sera, cosa comprano dopo aver comprato un libro di Vespa. Dove lo leggono, cosa ne fanno poi. A chi lo danno. Si perché questi se lo danno tra loro, lo so.

Il tempo di un neo

Voglio togliermi un piccolo neo dalla spalla. Ecco, il dottore scrive e parla, vada qua paghi il cup e gli dica che è già pronto per l'asportazione non si faccia rivisitare. Prenoto. Prima possibilità dopo tre mesi. Passano. Eccomi al cup, aspetto 30 minuti davanti ad una porta chiusa , bussare e attendere dice il cartello con i tempi non a caso all'infinito. Apre un tipo che ancora mastica. Prende le carte, strappa, arraffa, scrive e mi manda fuori dalle palle, vada su al secondo piano e dica che è in ritardo se no perde il turno. Io non ero in ritardo stronzo , penso mentre pigio il 2 nell'ascensore grande come il mio garage. Busso, il luminare dice attenda, si segga pure che la chiamano. No guardi devo capire se mi hanno già chiamato perché sarei in ritardo. Il condizionale scagionante incorpora l'accusa per il coglione del piano terra. Faccia vedere, dia qua, legge, confronta. Non l'hanno chiamata, attenda, richiude la porta. Di fronte a me un tipo in mezzo a d

Stendhal dammi ragione

Sto' mio amico abita nel paese di san Francesco. E non mi vieni mai a trovare, e vengo sempre io. Ed eccomi bastardo, sto da te tutto il uichénd ti mangio tutto il frigo, ti rubo il letto e ti faccio dormire sul divano. Mi porti in giro che devo fare le foto, almeno un 300, s e no la scheda da due giga cosa cazzo ce l'ho a fare. San Rufino, e chi è? Dice, è na basilica. Faccio le foto ai dipinti, il pulpito medievale in legno intarsiato, inz, le beate e le sante che patiscono in varie posizioni, zii inz inz, una monaca con gli occhi strabuzzati trafitta da una serie di spade zii inz inz. Bella, bellissima.. minimo è santa pure lei, o santissima, esiste santissima? Parla sottovoce oo, il pavimento trasparente, qua sotto c'erano le rovine romane azz inz flash inz inz. Bello, bellissimo.. no? Però spetta un attimo, ma bello cosa? Tra un inz e l'altro non smetto di notare il superbo culo di una stangona dall'accento parecchio russo, una russa bona sul serio non di qu

Scomunication

Popoli che s'incazzano e smadonnano, bestemmiano, smoccolano come gli italiani non ce ne sono molti. Avrà sicuramente attinenza con tutta la bellezza e l'allegria che l'italia in compenso produce sul pianetino. E' parte di noi, mica si perde il tempo con 'fuck', 'damn', noi si sceneggia, si cerca i responsabili, possibilmente alati, barbuti, miracolosi, potenti, morti, puri spiriti che però stanno sempre a guardarci, a sorvegliarci, che sembrano non avere un cazzo da fare mentre noi ci facciamo il mazzo a vivere. E per questo vengono puniti quando poi le cose vanno male. Ma poi i calendari a che servono dico, se non da manabile per il bravo bestemmiatore. Il santo stesso a che serve se non per essere infamato? Pensiamoci. Se ci credi ha anche un senso, è giusto. Se non ti sta bene allora mi rispondi e si litiga, mi mandi affanculo anche te e ci si sfoga e si scopre soprattutto se c'entri o non c'entri con sta cosa che mi è capitata. E scusami tan

Lei balla sola

Cuba libre con pampero, Gene mi racconta cose che non sento, la musica è alta e il suo timbro di voce è di quelli che non si sentono se non sei in una cattedrale vuota o nel grande silenzio bianco di Jack London. Ma lui continua, sembra pure divertito, ogni tanto ride. Io intanto guardo una tipa insulsa con le gambe corte, un jeans e una tshirt nera, che si ostina, ma veramente si ostina, in qualcosa che non le riesce: ballare . Si dimena nei pressi di uno seduto su uno sgabellone, che beve qualcosa e non la caga moltissimo. Evidentemente è il suo ragazzo. Fa sempre gli stessi movimenti sconnessi, 4 o 5 non di più, gli cambia l'ordine e basta. Però s'impegna. A guardarla fa proprio una fatica della madonna . Passa dalla camisa negra a malomalo versione dance facendo dei miscelaggi articolari che Brian&Garrison la azzannerebbero alle cosce strappandole via i muscoli responsabili e quelli irresponsabili. Una rana di Galvani che reagisce all'ambiente, alla musica attorno.

Alta velocità

Tra torino e milano c'è l'alta velocità. In mezzo ai campi, di fianco all'autostrada popolata da auto lentissime fila 'sto trenino vibrante. Sono il capotreno (un bimbo dell'asilo), in questo momento il treno ha raggiunto la velocità di 300 chilometri orari . Mentre mangio la schiacciatina trenitalia, un primo fugace pensiero, e vai più piano stronzo . Mastico e me ne vengono altri. E se sbatte? Se s'incorna con un'altro capotreno che ha raggiunto i 300 kilometri orari pure lui ma dalla direzione opposta? Si, sullo stesso binario, cazzonesoìo. Di fronte a me ho una tipa sulla cinquantina che legge vanity fair, le copre mezza faccia. Le unghie rifatte, di quelle che neanche Freddy Kruger quando gratta la caldaia, però bianche. S'è già rivelata poco fa. G razie fratello telefonino che ci sveli chi abbiamo di fronte senza farcelo conoscere . Pronto Marzia sono io, si gli abbiamo fatto le analisi del sangue, tutto ok, anche l'ecografia, si per forza. Pe

Cravatta Capri

La signora ha una certa età e s'è abbioccata, sono pure le 9 di mattina e c'avrà pure ragione. Il signore con cravatta capri pizzetto e ansia è invece suo prigioniero. Lui sta seduto al posto finestrino e per andare al cesso deve svegliare la vecchia. Si alza tutto costretto, fa i capricci, guarda quelli di fronte si lamenta che la tipa dorme e non se lo fila. 'Ecco s'è addormentata, mannaggia', però non la tocca, si risiede, guarda fuori. Lei sogna l'oriente , l'artigiano che gli ha fatto la sciarpina. La gag va avanti per un bel quarto d'ora, lui fa telefonate a voce alta, picchia i piedi, la vuole svegliare. Poggia la faccia sul pugno, sogna di darle fuoco, di scannarla. Basta, si piscia addosso, s'alza la smuove un poco, lei apre gli occhi e non lo guarda, si sposta lenta e lo fa passare, lui corre al cesso e si tocca la cravatta, lei gli frega il posto finestrino, d'imperio. Così non mi rompi più i coglioni, pensa . Guarda fuori, apre la bo