Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da agosto, 2014

Intervista al grande sceneggiatore Luciano Vincenzoni

Qualche sera fa per caso scopro grazie a Raidue questa intervista di rara bellezza al grande sceneggiatore Luciano Vincenzoni (scomparso nel 2013), di Virginia Zullo. Se amate il cinema, la fantasia e la libertà delle idee vi consiglio vivamente di vederla tutta. Ci sono passaggi mirabili sui meccanismi dell'immaginazione, sugli eventi che cambiano la vita e su un certo grande cinema italiano. Buona visione, finché sarà on-line, e complimenti a chi l'ha realizzata.

Se la vigilia di Natale si cambiasse di posto con questa vigilia di Ferragosto

La stella cometa andrebbe avanti e indietro nel cielo e sarebbe un elicottero della forestale che spegne incendi. I magi sarebbero migliaia, senza cammello, e porterebbero bracciali, occhiali colorati a specchio e collanine. I pastori sarebbero in agitazione con il governo Renzi. Benino, il pastorello dormiente, starebbe su un lettino e pagherebbe minimo 25 euro + 5 con ombrellone. Il bue e l'asinello sarebbero eliminati e sostituiti da un climatizzatore a palla. L'angelo con la scritta Gloria sarebbe attaccato ad un motoscafo con un paracadute dietro. Maria e Giuseppe sarebbero fermi nel traffico con lei che gli mette di continuo Radio Maria e lui che cambia incazzato su Virgin. E tanti, tantissimi poveri cristi sarebbero accolti dalla Guardia Costiera a Lampedusa e a Brindisi, stremati e senza l'ombra di un miracolo.

Lettera aperta ad una zanzara tigre

Sei entrata nella mia vita solo due sere fa e mi hai già portato via due taniche di sangue, a giudicare dal numero dei punti di prelievo che ho contato sulla mia carcassa. Sei intelligente, ti nascondi sotto i mobili e se esci nella luce, voli alta e veloce ad una quota di sicurezza per poi sparire di nuovo, tipo stealth. Ti ammiro, stronza . Hai silenziato del tutto il ronzio, dopo millenni sei tra le prime ad aver capito che quello era il motivo per cui ci svegliavamo e vi stampavamo contro le pareti. Mi hai studiato, sai che macchina ho e come mi sposto. Hai capito in quanto tempo mi addormento, hai capito che non devi volare dinanzi alla lampada per non creare ombra, hai fatto sopralluoghi e hai calcolato che tra tutte le stanze la mia sarebbe stata la più succulenta, senza lenzuola, con più nascondigli e senza troppe barriere tra te ed il tuo lavoro solitario. Ti ammiro, vigliacca. Sei più intelligente dei miei cani e dei miei gatti e di certi miei parenti. Sospetto che tu sia

L'estate nelle orecchie

E poi sai che è veramente estate quando parlando al telefono ti suda talmente l'orecchio che ti sembra di avere un polpo appeso su un fianco della testa , e poi allontani il telefono, e poi osservi il display fradicio con le gocce che deformano le icone delle apps mentre senti la voce dell'interlocutore ignaro che gorgoglia tra le acque. E poi te lo passi sul jeans o sulla tshirt per asciugarlo mentre gli altri ti guardano schifati, e poi ricominci a parlare come nulla fosse.

Pietà per Giletti e meno per le scorciatoie

Senza Youtube, uno normale non saprebbe mai che succedono queste cose deliziose in televisione. C'è una cantante ignota che prova pietà per alcune tipe facili ma che poi si corregge sulla natura del suo sentimento; c'è uno scialbissimo Giletti che nuota e a tratti quasi annega nel suo perbenismo multidirezionale ; c'è un infervorato Sgarbi che parla di scorciatoie e urla 'libertà' come Mel Gibson in Brave Heart. Un teatrino raiuniano imperdibile , dove è chiarissimo dall'inizio che la ragione stia solidamente dalla parte di Sgarbi e che si stia montando una causa indifendibile. C'è una telefonata di un'altra scialbissima conduttrice e poi alla fine c'è un'unica vera pietà residua , quella per Giletti e per la televisione italiana.

Quelli che vanno molto piano in macchina

Quelli che vanno molto piano in macchina, quando uno se li trova davanti la prima volta, potrebbe pensare che siano persone prudenti e calme, che si preoccupano per se stesse e per il prossimo, che vogliono inquinare poco, che amano la natura e non vogliono rischiare di tirar sotto qualche gatto, che vogliono godersi il paesaggio, che stanno trasportando bambini o altri cuccioli e non vogliono sballottarli, che non vogliono prendere buche per salvaguardare le ammortizzazioni, che stanno riflettendo su problemi esistenziali o sugli estremi dolori della vita e si tengono al margine, lasciando fluire il traffico alla loro sinistra. Poi però, dopo averne incontrato più d'uno allora capisci che quelli che vanno molto piano in macchina: sono uomini o donne inabili alla guida di qualsiasi veicolo , che tremano con lo sterzo in mano guardando tutti e tre gli specchietti freneticamente con occhi che frullano nelle orbite. Tu sei a un centimetro dalla loro targe e maledici tutte le scu