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Visualizzazione dei post da agosto, 2007

Quelli che si ricomincia

Il 31 agosto è una sottile membrana. Stanotte la perforerò e domattina mi ritroverò dall'altra parte, nel mondo delle cose nuove che partono . 'Si. Domattina nuova aria entrerà nei polmoni, nuove idee, nuova energia buona per fare e per creare inonderà fresca le stanze. Il caldo, come un ladro, riempirà il suo fagotto di sudore, puzze, incendi, zanzare, cicale e sparirà nelle foschie. Diari e zainetti riaffolleranno le vetrine, giornalisti sportivi si rifaranno il nodo alla cravatta, direttori di rete si fregheranno le mani pronti a lanciare i loro sfavillanti palinsesti. I politici recupereranno il loro colorito pallido e i bagnini riporranno gran parte degli ombrelloni. Perché è tempo di ripartire. Quante cose che faremo , che ritmo, che entusiasmo. Non vedo l'ora, vado a letto.' Stanotte Agosto muore, viva Agosto .

Ciao Luciano

Un altruismo e una dedizione rari, una figura televisiva mai corrotta da gossip e vippismi . Una professionalità monolitica, mai caduta nelle tentazioni dello spettacolo, mai ammaliata da lustrini e paillettes , da cocuzzismi, castagnismi, timperismi. Un punto fermo nei nostri schermi. Luciano Onder . Decenni di buona televisione al servizio della nostra salute. Quella salute ferrea che lo ha accompagnato fino all'ultimo minuto, ieri, a Gatteo Mare, la ridente località rivierasca sede storica delle ferie di Luciano . L'impepata di cozze tarantine, piatto tanto amato dall'informatore di medicina 33 , lo attendeva sul tavolo del ristorante per sottrarlo definitivamente all'affetto del suo pubblico e dei suoi cari. Pare che Onder, in preda ad un forte appetito, si sia avventato sul piatto di mitili con estrema voracità. Una signora è sicura di averlo visto spingere in bocca tre grosse cozze e sgranocchiarle con tutto il guscio. 'Frammenti e spruzzi di limone saltavano

Esodi convenienti

Si parla di esodi, di controesodi, di milioni di veicoli in marcia. Nessuno menziona mai gli incassi stellari, il mare di soldi che inonda in queste succulente occasioni i conti già grassi di Società Autostrade . Numeri da capogiro. Per quelli che stanno lavorando per noi, alla terza corsia.

Aspetto al varco, senza fretta

Fai una curva e improvvisamente pensi a Jennifer Lopez o Beyoncé che scuotono il bendidìo. Ti assalgono flash di Melita Toniolo che si china a raccogliere monetine. Riaffiorano fotogrammi sfocati di Brando che scartoccia il panetto di burro parigino. Non capisci perché. C'è qualcosa di subliminale. Poi il tom-tom ti mostra il nome della località e tutto torna.

Scandiano, slow-life

In giro per la provincia di Reggio Emilia, capito a Scandiano . Parcheggio e scendo dall'auto, c'è una signora che passa uno straccio sui vetri di una finestra al secondo piano. Metto gli occhiali da sole, cammino, qualcosa non va . Mi volto a riguardare la signora lassù con lo straccio. Lo muove piano, troppo piano. Quel braccio è più lento del mio tergicristalli a velocità uno. E' la velocità della pallina di Pong, primo livello. Basta con 'ste seghe mentali, proseguo. Un vecchio con le bretelle e i calzoni corti mi incrocia in bici. Sono le 4, il sole fa il suo sporco lavoro, il passo veloce mi imperla la fronte di sudore. Qualcosa non va. Mi volto a riguardare il vecchio sulla bici. Pedala o non pedala? Pedala così piano che devo osservarlo a lungo per distinguere il moto delle cosce, come la lancetta dei minuti degli orologi. Come cazzo fa a non cadere? Perché non pedala come pedalano a Bologna? Qualcosa succede alla mia ordinaria percezione della vita. Mi fermo in

Il nido di vespe

Me l'hanno fatto là, sopra la finestra. Ronzìo continuo. Bzzz. Il padrone di casa arriva dopo il tramonto del sole con una vecchia pompetta da cui sporge una canna. Mi arrampico sciul mobile e mi sporgo in piedi dal davansciale, te tienimi ben per il culo, qua per la cinta, così non casco giù di sciotto . S'arrampica, lo tengo per la cinta. E' sudata, mi fa un po' schifo. Spruzza, spara, schizza, smitraglia alla rinfusa verso un foro poco visibile. Gli si scarmiglia il riporto , una roba complicata che ha in testa e che Donald Trump gli fa una sega. E' da lì che entrano le troie, adescio dormono, vedrai vedrai come le ammasso tutte con questa roba qui. Nel scionno le ammasso! Infierisce sul buco, c'è del sadismo, esagera, sta chiaramente sfogando rabbie recondite , gli viene fuori una bavetta bordo-bocca. Decide che è sufficiente. Salta giù, chiude la finestra, io mollo la cinta e mi asciugo la mano. Mi guarda come Bruce Willis nel finale di Die Hard, si passa u

Gli amici di Virgilio

Ci sono in giro dei coglioni che pagano altri coglioni per cose come questa . Evidentemente la loro speranza è che ci siano tanti altri coglioni qua fuori a crederci. Gli sfugge che Il marketing non convenzionale deve essere fatto e pensato non 'da' coglioni ma da gente 'con' i coglioni.  (se qualcuno in futuro cercherà 'coglioni' su google, troverà questo post nei primi 20..)

All together now

Molti ragazzi ci perdono ore e fatica a trovare un modo per differenziarsi, per inventarsi un segno, per uscire dal coro. Proteste silenziose dentro capelli lunghi, rasta, chiodi nella lingua, dragoni e demoni sulle chiappe, anelli al naso, scope in testa, sport estremi. A volte però la società offre degli assist, delle facilitazioni. Quest'anno ad esempio basta Non Mettersi dei pantaloni così.

Invece del ponte sullo Stretto

Superquark. N'altra volta 'sta migrazione che avviene da un milione di anni nelle pianure africane . N'altra volta le migliaia di gnu, zebre e gazzelle che migrano, migrano e si fermano davanti a questo cazzo di fiume e devono passare dall'altra parte . Un fiume pieno di coccodrilli che aspettano con le bocche aperte. Questi gnu che prendono la decisione e saltano disperati, e poi tutti appresso a bomba, e il piccolo che non ce la fa, e la madre che solo per un pelo, e la gazzella che prova il guado in maniera isolata ma le costa caro . Claudio Capone che pure lui non ce la fa più a fare la voce narrante di questo fottuto guado del Serengheti. Piero Angela che mentre va il documentario per la millesima volta, si fa una briscoletta con Lorenzo Pinna e quell'altro. Basta. Questa scena l'ho vista più volte io che uno gnu! Facciamola finita, organizziamo una macchinata cinque o sei di noi e andiamo in Africa a fare 'sto ponte.

Vi passo a prendere e si va al mare

Palinuro, domenica. Rimpatriata con un paio di vecchi amici. Come nel Sorpasso di Risi si è travolti dalle decisioni di quello più matto e coglione. Scelta del percorso, del pernottamento, tutto quanto. Ma è bello così, come diceva l'agente Smith in Matrix, a noi umani ci piace patire . Il parcheggiatore è allegro e gesticolante, una forma di demenza dovuta al progressivo arrostimento del cervello, cotto dal sole dentro il cranio come una patata dentro il cartoccio. Il veicolo-trabiccolo del mio amico si arresta esausto nelle polveri. Usciamo piano, sofferenti e sudaticci, la macchina vacca partoriente, noi vitelli espulsi in una placenta di sudore. L'uomo ci rivela che quello non è solo un parcheggio, ma anche un impegno ad acquistare una discesa a mare nello stabilimento di fronte, 'si no iatevenne chiù annanz, e cercatv nu parchegg sul parchegg' (altrimenti proseguite e cercate un parcheggio che sia solo parcheggio). Va bene così, l'assenza di forze mi impedisce

Agosto

Affacciato sulla campagna senese inalo aria buona di 30 gradi e guardo rondini che girano e si chiamano nel cielo rosso. Un cane vecchio si lamenta usando qualche U e qualche O mentre un sosia di Mastella raccoglie pomodori senza fretta. Da una finestra mi cade addosso profumo di frittata.