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Visualizzazione dei post da giugno, 2007

Abbaiati e non

Il cane ragiona, associa e decide. Sicuramente lo fa anche il mio minicane dalla sua postazione da ombrellone guardando sfilare la varia umanità davanti a noi. Lascio questi miei appunti a disposizione della comunità scientifica, qualche studioso del comportamento animale un giorno passerà di qua, decodificherà e mi ringrazierà. -- >Africano alto con camicione bianco, vende racchettine, palloni, galleggianti ed altre cagate. Abbaiato . >Africano alto con camicione bianco, ha addosso la upim, lunghi appendiabiti su entrambe le spalle. Osservato con capino inclinato e non abbaiato. >Indiano con camicione bianco, baffi neri, vende timidamente collanine e bracciali. Abbaiato e messo in fuga. >Pakistano sorridente con catalogo tatuaggi. Mi propone alcune figure con fare viscido. Amato e scodinzolato, non abbaiato. >Napoletano basso e grasso, canotta sudata rossa e bermuda marrone (che forse era bianco in origine). Box frigo appeso all'avambraccio, urla come un demonio per

Compito: Il camminatore da spiaggia originale

I camminatori da spiaggia sono tanti, però da questi dobbiamo levare i vecchi e le vecchie che gliel'ha detto il dottore e le signore che devono squagliare la cellulite. Quelli che rimangono sono i camminatori da spiaggia originali . Loro camminano sempre sulla riva dove la sabbia è tosta, così si stancano di meno e tengono pure i piedi freschi. Il camminatore da spiaggia originale ha sempre un costume che fa ridere, o è grande e colorato con i disegni dell'asilo o è strettissimo che sembra che sotto c'ha il pollo nel domopak. Qualunque sia il costume, al camminatore da spiaggia originale si vede sempre l'inizio della riga del culo, perché camminando camminando il costume se ne scende e lui non se ne accorge. Il camminatore da spiaggia originale sembra uno che pensa tante cose, guarda davanti a lui e poi guarda l'orizzonte del mare, poi guarda i gabbiani e le barche. Ma però io lo so che tutte queste cose non gli interessano e che fa solo finta. L'unica cosa che

Time Out

Quando ti fermi dopo tanto che non ti fermavi succede che il treno dentro la testa frena, se chiudi gli occhi senti lo stridìo sui ferri delle rotaie. Capisci che il treno non è l'Orient Express ma solo il trenino con cui giocavi da bambino, quello con i binari che formavano un cerchio. Capisci come riusciamo a disfarci quotidianamente della vita ignorando quanto poca ce ne sia. Riapri gli occhi e scacci l'orologio via dal polso come una zanzara, il telefonino è un fermacarte e il sole è il vecchio amico che non sentivi da un pezzo.

Cane avvisato..

Il redattori di questo divieto non avranno avuto vita facile nella scelta delle parole. Purtroppo per loro non esiste un verbo asettico che descriva l'azione di portare il cane a cagare. Ecco perché molti si arrangiano e nell'uso consuetudinario della lingua forgiano contrazioni tipo: piscio il cane, cago il cane, cagami il cane, chi mi piscia il cane etc. Roba da far inorridire un purista ma è il vantaggio della praticità. Nell'educato sforzo di 'non dire', il cartello s'incarta nella figura inesistente di un Water-Closed per cani, un eufemismo disperato che apre scenari surreali. Il cane seduto sul cesso è una forzatura anatomica, non ci sta. Escludendo i cani piccoli utilizzabili solo come scopino, posso immaginare un pastore maremmano o un alano arlecchino nel tentativo di sistemarsi sulla tavoletta, con la coda che irrimediabilmente gli finisce nella tazza e le zampe posteriori che gli rimangono orizzontali costringendolo ad un equilibrio precario. Quindi

Pioggia e caccole

Osservando l'incessante cadere della pioggia sull'asfalto, sui cespugli, sugli alberi, nelle pozzanghere crivellate, sulla gazza fradicia che cerca il verme nel rivolo. Rimirando il grigio scuro delle munte nuvole tonanti, gli ombrelli piegati dal vento e il signore pelato che sfida gli elementi per comprarsi il Carlino. Tutte queste cose ed altre, osservate dai vetri della finestra, azionano in maniera automatica e poco spiegabile il lento sollevamento del braccio verso il volto ove la sommità del pollice trova naturale albergo in una delle soffici narici ed inizia quella curiosa esplorazione, quella solenne celebrazione del tatto. Noto dopo anni che la cosa si ripropone, una ritualità d'obbligo dinanzi a simili scenari, un'attività che aiuta il pensiero a spaziare dal moto della pozzanghera alla fondazione di antichi imperi. La mente naviga, e il pollice leviga con l'amico indice, e la pioggia scende, e tutto casca e si ripete.

National Geographic

Un grizzly corre più veloce di un cavallo e insegue il piccolo di un bisonte americano, la bisontessa madre cerca di proteggerlo ma il grizzly c'ha un certo appetito e non sente ragioni, zampate, morsi, sangue, gnam, skizz, aquile, avvoltoi, lupi, coyotes, tutti invitati. Ma quanto corre un grizzly? Poi un piccolo di alce inseguito dai lupi cerca asilo nel branco dei bisonti americani, ma questi bastardi lo cacciano via, a cornate nel culo, lo feriscono pure. Azzoppato l'alcetto si accascia e i lupi se lo magnano vivo mentre lui straziato e dilaniato chiama la cornutissima mamma che se l'era perso. E' la magia del parco di Yellowstone, dice la voce. Poi un biologo sadico in cima a una montagna dell'Etiopia studia le famiglie dei gialada, 'ste scimmiette che vivono solo lassù. Un piccolo, un gialadino rimane isolato e chiama per ore i suoi simili che non possono più sentirlo. Una tenerezza che neanche Bambi. Cala lenta la notte e le iene (che cazzo ci fanno le ie

Il migliore, diciamo il migliore

Si è concluso Markette . Senza dubbio il miglior programma di intrattenimento della stagione televisiva. Tutto davvero godibile e azzeccato (parola ostica al cromatologo), la regia, gli autori, le mille trovate, il cast, le musiche e finanche la grafica dei titoli di coda. Cosa farei per trombarmi Vhelade ? Non lo so, ma quasi tutto. Ciao Piero, torna presto.