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Visualizzazione dei post da settembre, 2009

Rosse rosse per te

Perché magari c'è ancora qualcuno che trova romantico il testo: rose rosse per tee ho comprato stasera (NB: stasera ) e il tuo cuore lo saa cosa voglio da tee. Vorrei dire a mia zia: zia ma ti fa commuovere così tanto uno che vuole pucciare il biscotto in cambio di due fiori? In una eventuale versione giOvane del video io avrei fatto anche il famoso gesto del clacson con la manina durante il teee prolungato finale. (la tipa destinataria dei fiori pare infatti abbia risposto così a Massimo )

Degli Indaffarati e di come sembrare tali

Oggi osservavo un Non-Indaffarato che cercava di mimetizzarsi in un ambiente di Indaffarati . Non se la cavava male, spulciata di telefonino, velocizzazione improvvisa dell'andatura, stop alla vetrina, faccia quasi giusta. Un principiante come quello peró lo riconosci quando improvvisamente cede e rovina tutto sedendosi su uno scalino o su una panchina a guardare i culi che passano e a ruotare il portachiavi. Gli Indaffarati se ne accorgono subito, da quel momento per loro sarà trasparente, eliminato, puro gas disperso nell'aria. Le Indaffarate poi, perderanno ogni possibile interesse per lui. Pensavo a quante volte anch'io mi sono finto Indaffarato tra gli Indaffarati. Si perché oggi a rivelarti Non-Indaffarato camminando da solo in mezzo a gente Indaffarata, rischi. Non c'è mai da fidarsi di quelli Non-Indaffarati, potrebbero essere i peggio delinquenti. Quindi è meglio non passare guai gratuiti, meglio travestirsi sempre da Indaffarato: Bisogna camminare come loro,

Certe mattine

Gli uomini del 118 in tuta rossa stanno sereni e seduti fuori al fresco, due giocano a carte, un altro dice cose in dialetto e capisco solo 'capsula criogenica' , uno di fronte lo ascolta con il pollice nel naso e la faccia da meicoioni . Giro l'angolo e faccio rotta verso il medico per una prescrizione. La saletta d'attesa è vuota, il doc ha la porta aperta e cazzeggia al computer. Ueué vieni pure.. Sono in un temporaneo universo parallelo dove sono tutti in salute o tutti già morti.

Mike, il nonno e Scommettiamo

Mio nonno in tv guardava solo due cose: Mike Bongiorno e il Telegiornale, quello con il mappamondo grigio che girava. Il resto non contava. Era in qualche modo convinto che Mike scrivesse tutte le domande dei suoi Quiz conoscendone tutte le risposte. Un pozzo di scienza, un mostro dagli occhiali fondi la cui sapienza spaziava in ogni campo dello scibile umano. E poi quello è americano. Accendeva la tv spingendo prima un interruttore su un cassetta piazzata in terra e poi un altro su di fianco allo schermo. Appariva un puntino bianco al centro che si dilatava lentamente. Le immagini in bianco e nero deformate ci mettevano un po’ per regolarizzarsi e aderire ai quattro lati smussati del vetro. Anche l’audio faceva un sibilo prima di essere chiaro. Telefunken. Mike era là, dietro quel vetro. Il nonno arretrava quei tre metri e si sedeva soddisfatto sulla poltrona. Va ora in onda, la sigla iniziale, la valletta timidamente scosciata, l’ospite famoso, il pubblico incravattato, i campioni,

Omero non conosceva me (Libro IV)

Giacchino fa rotta verso la campagna, dice che evitiamo il traffico e piglia una strada secondaria. Comincia a tremare tutto, una distesa di buche e crateri che non li ha visti manco la sonda Spirit. Le palline del rosario appese allo specchietto suonano una bossa nova accompagnate dalle percussioni degli ammortizzatori. Nel caos sonoro gracchia lo stereo, dentro c'è un neomelodico che se ho capito si lamenta della fidanzata del suo amico che è troppo zoccola, il nano conosce il ritornello e ogni volta lo canta ma è tutto fortunatamente sepolto dal rumore di fondo. Ogni possibilità di dialogo è semplicemente impensabile. Mi sbattono i denti, mi tremano le guance, si otturano e sturano le orecchie. Di botto la strada secondaria finisce. La musica liberata dal rumore si rivela in tutto il suo schifo, il pilota allunga la mano abbassa e indica fuori. Ecco la macchina sta là in fondo, siamo arrivati, è aperta, le chiavi stanno sotto il parasole, la mettete in moto e mi seguite, vabbuon