Sonnecchio sulla sdraio. Mi guardo i piedi poggiati sulla sabbia, ben cotti da questo Caronte del primo luglio. A soli 5 mesi dalla fine del mondo e per nulla preoccupato, sono ancora incuriosito dalla varia umanità. Laggiù sulla riva del mare distinguo due figure in piedi, sono umani. Un bambino di qualche centimetro saltella e stride come un delfino, agita le zampine e schizza l'acqua verso il delfino padre, ritto e severo dinanzi a lui. Raggiunto dalle goccioline, il padre articola suoni minacciosi e mena il dito nell'aria dicendo cose tipo 'nosmettilatihodettodinopiantalanonsifa!'. Il nanetto si ferma, lo guarda e calciando l'acqua lo rischizza fregandosene. Il padre, attore sul palcoscenico dinanzi a noi, platea sulle sdraio, si piega lo agguanta lo volta lo sculaccia lo rivolta e lo ripianta sulla sabbia dinanzi a sé. Pausa. Il bimbo fa per piangere poi si ferma e accompagnandosi con un ampio gesto del braccio urla un acutissimo: mavaffanculoooo. Il pa...