
Esco col cane in braccio e vi incontro,
ci siete tutti, non manca nessuno. Vieni vecchietta con la manina alzata e il sorrisetto, tocca il capino del mio cagnino, carezzina, due, tre. Vieni adolescente inquieta, liscia il capino, chiama anche le tue amiche, lisciate, brave. Vieni anche tu omino burbero insospettabile, sciogliti dinanzi al mio cagnino, toccalo pure,
fammi le domandine, quanti anni ha, certo, come si chiama, è femmina, vai così, non fermarti. Oh ecco anche te madre con il paio di figlioli iperattivi, indica ad essi il mio cagnino come fosse la playstation, ecco le loro manine che palpano le orecchie, ecco i sorrisini. Uno dei due non vuole lisciare ma tu madre lo inciti, accarezza il cagnino, guarda che bello, come è educato, palpa pure, tanto il signore qua non ha un cazzo da fare. Possiamo, morde? Ma no che non morde. Ma quanto ce li avete rotti i coglioni a me e al mio cane? Si potrà mai stimare questa quantità?
E perché chiedete il permesso quando già c'avete messo le manacce sopra? Facciamo così, voi toccatori di cani ed io toccatore di culi: ma guarda che bellino, scusi signorina posso? Prego tocchi pure. Che bella chiappa, che razza è, morde? Ma no che non morde. Bella, bella, anche l'altra, stessa cucciolata? Signora permette che la lisci un po'? Ma prego, lisci pure. Che meraviglia, che pelo, lei non la tosa?