
Come no, come no, quella è la mia passione, venite qua che vi faccio vedere quante ne ho. Mi prende per un braccio e mi guida entusiasta verso un lato del locale. Ci fermiamo di fronte ad uno scaffale pullulante di copertine con tipi con il casco e belle donnine sdraiate su cofani di spider. Comincio a sospettare il misunderstanding.
Si mette gli occhiali e ne afferra una, la apre e me la mostra sfogliandola felice. A voi la Grande Punto vi piace? Questo è AP-Auto Professional, qua fanno tutte le prove, vedete. La Fiat fa bei motori mo', si sono ripigliati assai.
La posa, ne piglia un'altra. Questo è il mensile Auto, guardate qua la Ferrari F430 e che cazz è na bomba! Ride. Sfoglia. A voi vi piacciono le Lamborghini? Si lecca il dito. Sfoglia. 'Sti cazz e' giappones, guardat guardat, Toyota e 'merd. Scusat ma a me nun me piacen e' Toyota e mang e' giappones.
Si ferma a leggere un trafiletto sotto la foto, si dimentica di me per dieci secondi buoni. C'è pure un telefonino che squilla ma lui non lo sente. E' sordo. Ciò spiega perché ha capito Macchine invece di Marketing.
Intanto rifletto sulla mia incapacità di interrompere lo stato emozionale positivo che ho procurato a quest' uomo senza volerlo. Rifletto sulla pericolosa scena di me che compro d'impulso un mazzo di inutili riviste di automobili solo per non rompere quell'incantesimo casuale e per non deludere un uomo anziano che ha trovato il suo compagnuccio di merende. Rifletto pure sul fatto che ho la macchina in doppia fila e che sto perdendo un sacco di tempo ad ascoltare e guardare stronzate.
Lui si riprende, posa la rivista e mi guarda interrogativo. Ma mica vi piacciono pure i modellini di auto d'epoca? 'Na bella collezione? Si piega. E' uscita mo mo' la Bentley del 19..
Il pericolo aumenta, lo fermo. Lasciate stare. Allungo la mano e tiro su dal basso un Topolino. Lui mi guarda inorridito, come se avessi in mano una zoccola morta presa per la coda e non il settimanale della Disney. Ma le macchine? Non volevate..? No, per adesso prendo questo. Pago ed esco senza voltarmi, non sopporterei lo sdegno nei suoi occhi ed il dolore di una fratellanza morta ancor prima di cominciare.
Sono qua sul divano che leggo con molta soddisfazione Indiana Pipps e l'amaca del faraone.