
Al centro del tavolo, da piccolo, c'era sempre il pane buono, qualche volta l'aranciata,
bello. Al centro del lettone, c'era un piacevole solco, e di solito dentro c'ero io,
una meraviglia. Nell'auto, il centro del sedile di dietro era un posto da dove si cantavano le canzoni e si vedeva la strada,
fantastico. Al centro del dolce dei compleanni c'era sempre una ciliegia, una fragolona,
da favola. Erano sempre centri felici, pieni di nasi, baci, certezze, calducci, equilibri.
Poi cresci e arriva un momento in cui il centro viene invaso concettualmente da agenti patogeni e sei costretto a spostare tutto.
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