Visto oggi su Sky. Avevo da fare, non volevo fermarmi ma la storia m'ha preso e ho chiamato per comunicare il ritardo. La lunghezza d'onda di Ozpetek mi mette a mio agio davanti allo schermo. Quel tipo di cinema non rumoroso, la sceneggiatura semplice che funziona, l'inevitabile empatia. Del film s'è già detto tutto quando uscì. E Argentero che sorpresa, e Ambra ma guardala un po', e Accorsi è sempre lui, e Favino che sa fare anche il gay, e la Buy sempre le stesse parti etc. Di quanto poi la Ferrari continui a essere figa, ho già detto in passato.
Non so se farmi piacere per forza il cliché della famigliona fatta di amici. Dei gruppi serrati che si scaricano addosso le proprie debolezze. Degli amiconi che vivono tenendosi idealmente per mano in cerchio, dissipando le energie cattive della vita e dividendosi quelle buone. Il concetto ha sempre un rumore di fondo, un inesorabile retrogusto di falso. Sarà che Hobbes m'ha rovinato.