Di Lost mi affascina il non capirci una sega. Bunker, capanne, animali misteriosi, supposizioni, congetture. E' il successo del format psicomisterioso. C'avrà ragione Celentano, la gente va matta per le cose che non si capiscono. Comunque, tra le cose oscure di Lost io segnalo l'inspiegabile assenza di un italiano nel gruppo dei naufraghi, nello specifico: di un napoletano. Gli sceneggiatori non possono non sapere che ovunque tu vada c'è sempre almeno un napoletano. Confido nelle prossime puntate.
Qualcuno lanci una raccolta firme per fermare la riproduzione di Totò, dei De Filippo e qualche volta di Troisi, sui cartoni delle pizze d'asporto. Ieri a protezione della mia margherita c'era un Totò con fazzoletto rosso al collo che infilava tranci di pizza nelle bocche aperte di Eduardo e Peppino.